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ASSEMBLEA PROVINCIALE ACLI COLF

Scritto da Manuela Abbate. Postato in Notizie Acli

Le Acli Colf : la nostra storia e il percorso di trasformazione verso l'associazione professionale

Nel corso degli anni la nostra associazione  ha svolto il suo ruolo di promozione e di tutela  della categoria anche quando il lavoro domestico non era considerato a pieno un vero lavoro ed il settore era pervaso dalla diffusa illegalità e dallo scarso riconoscimento sociale.

Le principali attività svolte dall’associazione erano legate alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori domestici per favorire il riconoscimento dei loro diritti contrattuali ed economici. Si facevano dunque i  cedolina paga, i conteggi dei trattamenti di fine rapporto, la compilazione dei bollettini dei contributi, le comunicazioni obbligatorie alle autorità competenti per l’instaurazione legale del rapporto di lavoro domestico, la ricerca/ domanda-offerta di lavoro, l’incontro con le lavoratrici e le famiglie per la corretta gestione del rapporto di lavoro. Insieme a ciò si promuovevano corsi ed incontri di formazione professionale di base, percorsi di formazione associativa per dirigenti e neo dirigenti Acli Colf, attività associative e ricreative per promuovere la partecipazione comunitaria, e la condivisione di momenti di formazione e di vita associativa.

Tutte queste attività erano gestite dalle Acli Colf attraverso le strutture di base delle ACLI, ovvero i nuclei e i circoli a livello provinciale, su base spesso principalmente, volontaria con una partecipazione viva e attiva della categoria.

Ciò veniva realizzato in una sorta di “marginalità associativa” essendo il lavoro domestico un settore non rilevante nel panorama italiano per la scarsa considerazione del lavoro domestico in sé, ovvero un lavoro che era (e che in parte ancora oggi è) poco riconosciuto da un punto di vista sociale e poco valorizzato anche da un punto di vista strettamente economico. Per tali sue caratteristiche, era un lavoro che risultava anche poco interessante per quanto riguarda la sua gestione come settore specifico del mondo del lavoro.

L’impegno delle Acli Colf e delle lavoratrici al suo interno è stato significativo proprio per cercare di portarlo fuori da tale isolamento e iniziare a considerarlo come un vero lavoro, tanto come lavoro in sé nella sua realizzazione quotidiana, quanto nella gestione di tale settore.

Quello domestico di fatto è sempre stato un lavoro invisibile perché il lavoro nero e sommerso in questo settore ha sempre primeggiato. E’ solo negli ultimi quindici anni che il lavoro domestico ha trovato una nuova collocazione nel panorama del mondo del lavoro. Le motivazioni possono essere individuate in vari fattori come il cambiamento culturale da parte dei datori del lavoro, ma in particolare – e più verosimilmente – dalla presenza nel settore di cittadini di nazionalità extracomunitaria che per essere assunti necessitavano di un contratto regolare per lavorare e risiedere legalmente in Italia. L’immigrazione diventa dunque indirettamente il volano per la regolarizzazione e per l’emersione del lavoro nero. Inoltre questo settore ha assunto un grande rilievo a livello europeo ed internazionale, in particolare dal 2011 con la ratifica da parte dell’ILO della Convenzione 189.

Un lavoro domestico che si trasforma anche per le cause e conseguenze di processi e cambiamenti socio-economici sopravvenuti negli ultimi decenni e ancora in atto, come l’aumento della durata della vita della popolazione a livello mondiale, a cui si associano i nuovi bisogni di cura e di assistenza alla persona, e unitamente a ciò i cambiamenti della struttura e dei ruoli all’interno dei nuclei familiari.

Di  fronte dei cambiamenti intercorsi, anche le Acli Colf sono state costrette a guardare al rapporto di lavoro domestico in maniera più organizzata provando a pensare come mantenere la propria natura di “espressione associativa delle ACLI”, riuscendo nel contempo a dare un supporto più strutturato alle lavoratrici e lavoratori domestici, attraverso l’organizzazione di servizi capillari a livello territoriale.

Tale riflessione dopo il 2002 non era dunque prorogabile, sia per i numeri del lavoro domestico in crescita, sia per le nuove normative sul lavoro (cfr 267/2003 e modifiche 2012) che sempre di più sono andate a regolamentare anche la mediazione e intermediazione lavorativa, per contrastare il lavoro sommerso e le forme di caporalato.

Nel 2017 un ulteriore cambiamento impegnerà le ACLI per il lavoro domestico e di cura. Nasce infatti AIF, un’associazione per le famiglie datrici di lavoro domestico, con lo scopo di seguire le migliaia di famiglie che si rivolgono all’associazione e necessitano di assistenza e accompagnamento contrattuale.

Alla luce dei vari cambiamenti, in questi anni è stato avviato un percorso per rafforzare la nostra associazione individuando modalità  per raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Promuovere formazione professionale, sociale e culturale. Promuovere corsi professionalizzanti per qualificare il lavoro e la categoria. Inoltre è importante svolgere un’azione sociale di promozione di incontri di riflessione su questioni di interesse sociale, culturale e interculturale per la categoria, in linea con i temi che attengono alla situazione sociale, politica, economica in cui viviamo (ad es. i processi migratori, le famiglie a distanza, l’integrazione dei cittadini stranieri, il confronto tra culture diverse, il ruolo delle donne, le prime e seconde generazioni, le crisi economiche e sociali);
  • Tutelare i diritti della categoria. Per promuovere un lavoro domestico dignitoso è importante poter offrire una reale tutela a lavoratrici e lavoratori del settore domestico e di cura, favorendo l’accompagnamento al lavoro e l’esigibilità dei diritti;
  • Rappresentare le istanze dei lavoratori domestici. Nel panorama Aclista non è sufficiente offrire servizi utili, ma anche riflettere e dar voce – ovvero rappresentare – le istanze delle categorie più deboli della società, tra le quali ci sono le lavoratrici e lavoratori domestici e di cura;

Per realizzare dunque oggi tali obiettivi e provando a darci nuovi strumenti a supporto di azioni concrete sui territori, le Acli Colf in data 06 aprile 2018, si sono costituite in ACLI COLF - Associazione professionale promossa dalle ACLI.

L’associazione professionale ha come oggetto sociale la tutela della professione. Pertanto le ACLI Colf continueranno, oggi come associazione costituita formalmente, continueranno a formare, rappresentare, tutelare, promuovere lavoratrici e lavoratori domestici, in collaborazione con la loro associazione promotrice, le ACLI, i soggetti ed enti del nostro sistema, i sindacati e altre associazioni che perseguono gli stessi fini. Continueranno a svolgere il loro ruolo sociale per promuovere eguaglianze, come da art. 3 della Carta Costituzionale italiana.

 

L'attività del circolo Acli colf nel 2019

Le attività del circolo Acli colf di Biella, durante l'anno 2019, hanno riguardato principalmente le attività rivolte al mondo del lavoro delle assistenti . Le Acli colf con il Patronato Acli di Biella hanno aderito al

Progetto A.A.A. assistenza affidabile a domicilio  realizzato attraverso reti di partenariato territoriali, finanziati dal POR-FSE 2014-2020 tramite un bando della Regione Piemonte “Interventi di sistema sul territorio regionale per la realizzazione di servizi integrati nell’area dell’Assistenza familiare.

Le Acli colf di Biella hanno inoltre  collaborato con il Patronato Acli di Biella all'attivazione dell'accreditamento per gli esami di lingua italiana, direttamente presso la nostra sede.

Biella, Anno 2019

Responsabile Provinciale Acli Colf Biella

Diana Cinguino

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Manuela Abbate

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